domenica 24 maggio 2015

I nostri Santi “infiammati” dallo Spirito





Santa Teresa ha atteso di vedere il Volto del Signore, consumandosi nella libertà di chi non vive più nel mondo subendone fascino e tentazione, ma solo per servire. “Vivo già fuori di me, giacché muoio d'amore, perché vivo nel Signore, che mi volle tutta a sé. Quando il cuore gli donai vi scrissi questa frase: che muoio perché non muoio”. 

Un servizio orante innanzitutto, che le ha permesso di sostenere difficili battaglie interiori, difficili discernimenti, sfide ardite e pesanti prove. Un'anima infiammata d'amore: “Questa prigione divina dell'amore in cui io vivo, ha reso Dio mia preda, e libero il mio cuore, mi fa nascere tal passione veder Dio mio prigioniero, che muoio perché non muoio”. 

Nel corso di questi mesi, Santa Teresa ci ha preso per mano perché potessimo conoscere un po' di più il Signore anche attraverso il suo esempio di donna fragile, ma resa forte dallo Spirito. Santa Teresa comincia ad allentare la presa per mettere la nostra mano in quella di un'altra grande santa carmelitana che ci apprestiamo a conoscere meglio e che “presiederà” i nostri incontri dal mese di ottobre 2015 al mese di giugno 2016. L'anno 2016 è dedicato in modo speciale nel Carmelo alla celebrazione del 500° anniversario della nascita di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, monaca fiorentina che ha vissuto il suo pellegrinaggio terreno sperimentando tutto ciò che un'anima di preghiera può sperimentare. 

Un solo anno di differenza con santa Teresa, una grande apertura allo Spirito Santo che in quegli anni soffiava con forza per un rinnovamento della Chiesa e tanti insegnamenti da trasmettere a tutti coloro che desiderano infiammarsi allo stesso modo per Cristo....e infiammare la terra con la sua grazia e nel suo nome.....

Poco interessata ai metodi di preghiera o di contemplazione, si immerse gradualmente in un'orazione di raccoglimento, assorbimento in Dio e unione trasformante, senza mai perdere contatto con la viva realtà comunitaria, con un'intensa fraternità così come è vissuta nella nostra Famiglia Religiosa. Chiamata “Maestra della carità”, non si preoccupava di esprimere bei pensieri su Dio, quanto piuttosto di quanto poteva alimentare l'amore per Lui. Con lei si parla di “contemplazione infusa”, poiché ella si è lasciata invadere dalle realtà eterne con disponibilità e generosità. 

Uno dei punti di contatto con l'esperienza di S.Teresa è la gratitudine per il dono dell'umanità di Cristo, alla quale S.M.Maddalena de' Pazzi aggiunge una straordinaria gratitudine per il dono dello Spirito Santo, per la Chiesa, per la vita religiosa. Nessuna speculazione teologica, quindi, ma esperienza consapevole, trasmessa con sollecitudine alle sorelle di comunità e – attraverso di loro- a tutta la Chiesa. 

Un “viaggio nella sostanza”, sempre in una viva comunione ecclesiale. Avremo modo di riflettere sul suo percorso carmelitano, con attenzione agli aspetti più utili per stimolare l'impegno laico nel mondo lungo le coordinate carmelitane; oltre ad essere un esempio per le monache e protettrice del nostro cammino federale, S.M.Maddalena è patrona del Terz'Ordine Carmelitano. In poche parole, ha qualcosa da comunicare a tutti! Il prossimo 25 maggio la celebreremo nella festa liturgica che la presenta come figura significativa alla Chiesa pellegrinante verso la Meta celeste...

Cfr cit. su S.M.Maddalena de'Pazzi, R.M.ValabekSarete raggianti – Ed.Carm. 1993



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