domenica 24 maggio 2015

ESERCIZI SPIRITUALI: "La maternità spirituale...Maria Vergine il nostro modello".

XI Parte




CHI RIMANE IN ME, PORTA MOLTO FRUTTO.
Il frutto è la fecondità spirituale. La maternità spirituale è più vera di quella fisica (che sempre dovrebbe includerla). Ciò che è fisico ha un termine, cio che è spirituale è eterno.

La maternità spirituale di una religiosa arriva ai confini del mondo. Somiglia alla maternità di Maria.

Il grembo di Maria è sempre fecondo: dobbiamo rinascere in Lei.
Una vita consacrata è profondamente tale se è plasmata interiormente sul modello di Maria.

PORTARE FRUTTO indica l'esito di un cammino personale, ma anche di un cammino comunitario.

Constatare le debolezze non dev'essere motivo di scoraggiamento, ma di rendimento di grazie.
Non tutte le debolezze sono necessariamente tradimenti...

Nella nostra maternità ricuperiamo capacità di accoglienza; il mondo sta cambiano, comprenderlo implica attenzione e pazienza.

SE RIMANETE IN ME...CHIEDETE QUELLO CHE VOLETE.


La fecondità è legata alla nostra preghiera, che è esaudita con certezza se restiamo unite al Signore e in virtù di questa profonda comunione, è formulata come LUI VUOLE.

Guardiamo a Maria; la sua docilità è data dalla comunione profonda con Dio. Maria è in Dio, Dio è in Maria. Dio non smette di guardarla e marla, Maria non smette di ricevere e rioffrire amore.

Gesù nasce sempre da Maria, donna eucaristica, “mediatrice eucaristica”. Il suo ECCOMI può essere anche il nostro Eccomi: è una disponibilità totale data al momento dell'annuncio dell'angelo fino ai piedi della Croce. E solo lì, sul Golgota, Gesù chiama Maria, Madre, perché la sua maternità si “completa” con il discepolato.
La DONNA diventa MADRE quando si conclude il sacrificio della Croce.

Così è per noi: siamo madri quando è concluso il sacrificio della giornata, ognuna ai piedi della Croce di Cristo, con la sua croce personale.

Per capire e amare Maria è necessario fare con lei questo percorso: anche lei, benchè privilegiata e preservata, ha dovuto camminare nella fede e sperimentare la fatica.
Dopo aver concepito per opera dello Spirito Santo parte subito per un percorso di montagna...parte per servire Elisabetta.

Elisabetta è piena di Spirito sabto perché Maria ne trabocca: così può essere per noi, traboccanti alla grata e agli incontri che il Signore permette con i fratelli...

Nell'umile gesto di carità si sprigionano i misteri di Dio, si rendono visibili...
La Madonna del quotidiano è quella che più ci interessa. Lei che ha diritto di dire, come i sacerdoti sull'altare al momento della consacrazione, questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, offrendo il Figlio, resta sotto i nostri sguardi nell'umiltà di una vita semplice.

Non possiamo sperimentare l'intensità dell'esperienza di Maria, non potremmo contenerla. Ma possiamo avvicinarci, guardare e impaparare da lei.

Nel dolore si sperimenta il massimo dell'amore; Maria ha vissuto dolore-amore con un'intensità inimmaginabile. Per somigliarle, possiamo accettare con disponibilità quanto Dio permette nella nostra vita...

LA PRESENZA DI MARIA DEVE MOLTIPLICARSI IN OGNI DONNA, anche se peccatrice, PERCHE' OGNUNA PORTA IN SE' L'IMPRONTA MARIANA, TANTO PIU' LE DONNE CONSACRATE.

VOGLIO CANTARE AL SIGNORE FINCHE' HO VITA, CANTARE AL MIO DIO FINCHE' ESISTO.
A LUI SIA GRADITO IL MIO CANTO;
LA MIA GIOIA E' NEL SIGNORE...
...BENEDICI IL SIGNORE, ANIMA MIA. (Sal 103)

E' bello per noi stare qui...E' uno stare con il Signore, tanto sul Tabor quanto sul Golgota. Nella solitudine della cella quanto nel coro, nel lavoro, quanto nel parlatorio o nei luoghi “teologici” esterni al monastero, temporaneamente attraversati per motivi di salute.

E' bello per noi stare con te, Signore. E' bello perchè tu sei bello e tutto quello che viene da te è bello...ciò che non appare tale ai nostri occhi, non viene da te oppure è filtrato dalla nostra concupiscenza, dal nostro peccato, dal peccato altrui. Ma tu fai bene, belle e vere tutte le cose...Eterna è la tua misericordia!

Grazie Signore...








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