ESERCIZI SPIRITUALI: "La maternità spirituale...Maria Vergine il nostro modello".
XI Parte
CHI RIMANE
IN ME, PORTA MOLTO FRUTTO.
Il frutto è
la fecondità spirituale. La maternità spirituale è più vera di
quella fisica (che sempre dovrebbe includerla). Ciò che è fisico ha
un termine, cio che è spirituale è eterno.
La
maternità spirituale di una religiosa arriva ai confini del mondo.
Somiglia alla maternità di Maria.
Il grembo
di Maria è sempre fecondo: dobbiamo rinascere in Lei.
Una vita
consacrata è profondamente tale se è plasmata interiormente sul
modello di Maria.
PORTARE
FRUTTO indica l'esito di un cammino personale, ma anche di un cammino
comunitario.
Constatare
le debolezze non dev'essere motivo di scoraggiamento, ma di
rendimento di grazie.
Non tutte le
debolezze sono necessariamente tradimenti...
Nella nostra
maternità ricuperiamo capacità di accoglienza; il mondo sta
cambiano, comprenderlo implica attenzione e pazienza.
SE RIMANETE
IN ME...CHIEDETE QUELLO CHE VOLETE.
La
fecondità è legata alla nostra preghiera, che è esaudita con
certezza se restiamo unite al Signore e in virtù di questa profonda
comunione, è formulata come LUI VUOLE.
Guardiamo
a Maria; la sua docilità è data dalla comunione profonda con Dio.
Maria è in Dio, Dio è in Maria. Dio non smette di guardarla e
marla, Maria non smette di ricevere e rioffrire amore.
Gesù
nasce sempre da Maria, donna eucaristica, “mediatrice eucaristica”.
Il suo ECCOMI può essere anche il nostro Eccomi: è una
disponibilità totale data al momento dell'annuncio dell'angelo fino
ai piedi della Croce. E solo lì, sul Golgota, Gesù chiama Maria,
Madre, perché la sua maternità si “completa” con il
discepolato.
La DONNA
diventa MADRE quando si conclude il sacrificio della Croce.
Così è per
noi: siamo madri quando è concluso il sacrificio della giornata,
ognuna ai piedi della Croce di Cristo, con la sua croce personale.
Per
capire e amare Maria è necessario fare con lei questo percorso:
anche lei, benchè privilegiata e preservata, ha dovuto camminare
nella fede e sperimentare la fatica.
Dopo
aver concepito per opera dello Spirito Santo parte subito per un
percorso di montagna...parte per servire Elisabetta.
Elisabetta è
piena di Spirito sabto perché Maria ne trabocca: così può essere
per noi, traboccanti alla grata e agli incontri che il Signore
permette con i fratelli...
Nell'umile
gesto di carità si sprigionano i misteri di Dio, si rendono
visibili...
La
Madonna del quotidiano è quella che più ci interessa. Lei che ha
diritto di dire, come i sacerdoti sull'altare al momento della
consacrazione, questo è il mio corpo, questo è il mio sangue,
offrendo il Figlio, resta sotto i nostri sguardi nell'umiltà di una
vita semplice.
Non possiamo
sperimentare l'intensità dell'esperienza di Maria, non potremmo
contenerla. Ma possiamo avvicinarci, guardare e impaparare da lei.
Nel
dolore si sperimenta il massimo dell'amore; Maria ha vissuto
dolore-amore con un'intensità inimmaginabile. Per somigliarle,
possiamo accettare con disponibilità quanto Dio permette nella
nostra vita...
LA
PRESENZA DI MARIA DEVE MOLTIPLICARSI IN OGNI DONNA, anche se
peccatrice, PERCHE' OGNUNA PORTA IN SE' L'IMPRONTA MARIANA, TANTO
PIU' LE DONNE CONSACRATE.
VOGLIO
CANTARE AL SIGNORE FINCHE' HO VITA, CANTARE AL MIO DIO FINCHE'
ESISTO.
A LUI SIA
GRADITO IL MIO CANTO;
LA MIA GIOIA
E' NEL SIGNORE...
...BENEDICI
IL SIGNORE, ANIMA MIA. (Sal 103)
E' bello per
noi stare qui...E' uno stare con il Signore, tanto sul Tabor quanto
sul Golgota. Nella solitudine della cella quanto nel coro, nel
lavoro, quanto nel parlatorio o nei luoghi “teologici” esterni al
monastero, temporaneamente attraversati per motivi di salute.
E' bello
per noi stare con te, Signore. E' bello perchè tu sei bello e tutto
quello che viene da te è bello...ciò che non appare tale ai nostri
occhi, non viene da te oppure è filtrato dalla nostra concupiscenza,
dal nostro peccato, dal peccato altrui. Ma tu fai bene, belle e vere
tutte le cose...Eterna è la tua misericordia!
Grazie
Signore...
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