L'AMORE
INCARNATO NEL CUORE DI MARIA
Chi è chiamato a
seguire Gesù più da vicino deve mettere al centro del proprio cuore
la Parola di Dio, proprio come ha fatto la Vergine Maria nostra Madre
che custodiva ogni cosa meditandola nel Suo Cuore. Ella è la donna
che ha saputo “riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi
avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili”.
(Benedetto XVI) Così Maria “metteva insieme” la Parola e gli
avvenimenti come sublime esempio di Vergine saggia, e prima di
concepire nel Suo grembo, Ella concepì nel Suo Cuore il Verbo.
Ogni
consacrato è chiamato ad essere particolarmente “tempio di Dio”
attraverso “l'ascolto”, perchè Cristo possa plasmare il cuore di
lui in quell'intimo rapporto d'amore che lo conduce alla docilità e
alla sapienza.
La
Parola non va solo ascoltata, ma va accolta con sincerità
nell'amore, quell'amore autentico che fa essere vigilanti anche alle
necessità dei fratelli. Così l'occhio attento della Vergine alle
nozze di Cana quando disse a Gesù: “Non hanno più vino”(Gv
2,3), ci insegna che ascoltare
è mettere in pratica in modo vitale la Parola. Gesù stesso ci dice
che essa deve essere praticata in modo responsabile, autentico. Il
Signore vuole che il cammino spirituale sia edificato sulla roccia.
Il
Vangelo quindi non può essere solo oggetto di studio, ma piuttosto è
l'amore lo “studio” attento che ci traina in alto. Gesù ci
insegna quale altezza dobbiamo raggiungere: “... Allora
tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le
stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre
lampade si spengono.Ma le sagge risposero: No, che non abbia a
mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e
compratevene.Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò
lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze,
e la porta fu chiusa”. (Mt 25,7-11)
L'olio
di cui si parla è quell'essere “desti alla voce di Dio che parla,
che apre, che conduce, che ci invita ad andare verso l'orizzonte”.
E' quel far frutto di ogni situazione e scrutarla con gli stessi
occhi di Dio. Soltanto l’ascolto, la pratica e la custodia
della Parola creano frutti attraverso i quali ogni persona che vede
il consacrato vede in Lui lo stesso Gesù.
Maria
è la Vergine in ascolto che accoglie, pratica e custodisce la Parola
nello Spirito incarnandola in Lei: Ella è il terreno buono capace di
dare frutto abbondante. E nel terreno del Suo Cuore Immacolato ha
concepito Gesù, l'ha fatto crescere, l'ha custodito con amore
immenso, come perla preziosa... il loro legame non era quindi solo
nella carne, ma si caratterizzava essenzialmente nel cuore e nello
spirito, uno lo specchio dell'altra. Questo è l'amore che Gesù
vuole per ogni Sua sposa, per ogni Suo intimo.
Ciò
vale anche nel legame d'amore umano, se non è incarnato non può
essere vero. Una mamma può forse amare il suo bambino solo nel
pensiero? Incarnando l'amore lo nutre e gli dà vita. La donna
consacrata più che mai è chiamata ad incarnare l'amore avendo
questa vocazione materna in modo innato.
Quella
metà del suo cuore che Dio non ha riservato a creatura, ma solo per
Lui, deve essere colmata unicamente da Lui e attraverso di Lui
giungere alla donazione di sé. La vera donazione ce la insegna in
modo incomparabile Maria sotto la Croce: ha amato fino a donare il
Suo stesso Figlio.
Anche
Santa Teresa di Gesù Bambino ci dà esempio dell'amore incarnato
come ci ricorda il Papa emerito Benedetto XVI: “Anche noi con santa
Teresa di Gesù Bambino dovremmo poter ripetere ogni giorno al
Signore che vogliamo vivere di amore a Lui e agli altri, imparare
alla scuola dei santi ad amare in modo autentico e totale. Teresa è
uno dei “piccoli” del Vangelo che si lasciano condurre da Dio
nelle profondità del suo Mistero. Una guida per tutti, soprattutto
per coloro che, nel Popolo di Dio, svolgono il ministero di teologi.
Con l'umiltà e la carità, la fede e la speranza, Teresa entra
continuamente nel cuore della Sacra Scrittura che racchiude il
Mistero di Cristo. E tale lettura della Bibbia, nutrita dalla scienza
dell’amore, non si oppone alla scienza accademica. La scienza dei
santi, infatti, di cui lei stessa parla nell'ultima pagina della
Storia di un'anima, è la scienza più alta. "Tutti
i santi l'hanno capito e in modo più particolare forse quelli che
riempirono l'universo con l'irradiazione della dottrina evangelica.
Non è forse dall'orazione che i Santi Paolo, Agostino, Giovanni
della Croce, Tommaso d'Aquino, Francesco, Domenico e tanti altri
illustri Amici di Dio hanno attinto questa scienza divina che
affascina i geni più grandi?" (Ms C, 36r). Inseparabile dal
Vangelo, l'Eucaristia è per Teresa il Sacramento dell'Amore Divino
che si abbassa all'estremo per innalzarci fino a Lui”.
Commento
alla Lettera “Scrutate”, indirizzata dalla Congregazione per gli
Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica ai
consacrati e alle consacrate, Libreria Editrice Vaticana, 2014
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